Saturday, March 25, 2006

 

Thursday, March 09, 2006

 
Che cosa vuol dire "ascoltare" per un insegnante? ...e quanto è difficile ASCOLTARE...facciamo sempre presto a dare la soluzione ancora prima che i ragazzi ci domandano qualcosa...forse per paura di non essere all'altezza delle loro richieste... non accorgendoci a volte di averli feriti con le nostre stesse parole risolutive...
Intorno a noi c'è una certa anestesia dei sentimenti... Entrando in classe dovremmo essere in grado di avvertire subito il clima (che cambia ogni giorno)...sono entrata in una prima ITIS per il tirocinio e mi sono subito accorta dalla disposizione dei banchi di una classe divisa a metà (banchi raggruppati a destra ed a sinistra, in centro il vuoto); era la prima ora, la classe era per metà assente la parte di destra...dopo un quarto d'ora entra in classe un alunno...il prof si giustifica dicendomi: "Sai sono quelli che vengono da Pellestrina (è un'isoletta vicino a Chioggia) entrano più tardi..." quella mattina doveva esserci compito; il tutor verso il ragazzo domanda "..e gli altri?" risponde "Non sò..." il prof. indaga "...ma non hai visto se c'erano con te in vaporetto..." Il ragazzo non risponde...e si prepara per il compito di disegno... Dopo mezz'ora arrivano gli altri... arrivano in classe dicendo "Ecco te pareva el solito..."
Solo da questi piccoli gesti ho potuto capire che la classe era divisa in due gruppi questo dovuto probabilmente dalla provenienza diversa, ma che probabilmente all'interno del gruppo si vivevano delle controversie nascoste all'insegnante... Le controversie se non risolte possono diventare conflitti nascosti... Io sono tornata a casa con una domanda nel cuore: "L'insegnante come poteva intervenire in tuttociò?"

L'insegnante non deve sapere ascoltare solo con le orecchie, ma con gli occhi, deve saper annusare la situazione...deve ascoltare anche i silenzi... magari la non risposta di quel ragazzo a disagio alla domanda "e gli altri?" per "un ruolo ed un'etichetta", (magari "del secchione") messa dai compagni, mentre lui voleva solo fare il suo dovere di studente...

Ma il saper ascoltare non vale solo verso gli studenti ma anche nei confronti dei colleghi... i conflitti non si creano solo con gli alunni...

Saturday, March 04, 2006

 
"il mestiere dell'educatore-genitore o insegnante che sia - somiglia a quello dell'ISTRUTTORE DI VOLO... l'obiettivo è lo stesso: fornire elementi che aiutino la persona a crescere, a raggiungere progressivamente livelli sempre più alti di LIBERTA' ed AUTONOMIA, ad acquisire confidenza in se stessa,-cioè autostima-,a liberare le proprie CAPACITA' CREATIVE. E se siamo veri istruttori di volo vuol dire che nel nostro compito è previsto l'arrivare un giorno a sederci sul bordo del nido e vedere i nostri allievi volare via veloci e sicuri: sarà un giorno difficile, ci verrà un nodo alla gola, ma sarà ciò che la nostra RESPONSABILITA' ci porterà a fare." Paolo Crepet

Da qui è nata l'idea del mio blog e le domande messe nel titolo che qui ripropongo non per essere ripetitiva, ma per aprire la discussione...o meglio la riflessione...

Ogni giorno noi insegnanti siamo chiamati a una maggiore responsabilità verso i nostri ragazzi che si aprono al futuro,ma quanto siamo educatori e quanto insegnanti? Le nostre scelte quanto influiscono sul loro futuro? Questo blog vuole essere punto di riflessione, perchè non veniamo presi solo dalle scadenze degli scrutini, e dallo svolgere il programma, dai voti e dalle prove d'esame...c'è ben altro...

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