Saturday, March 04, 2006

 
"il mestiere dell'educatore-genitore o insegnante che sia - somiglia a quello dell'ISTRUTTORE DI VOLO... l'obiettivo è lo stesso: fornire elementi che aiutino la persona a crescere, a raggiungere progressivamente livelli sempre più alti di LIBERTA' ed AUTONOMIA, ad acquisire confidenza in se stessa,-cioè autostima-,a liberare le proprie CAPACITA' CREATIVE. E se siamo veri istruttori di volo vuol dire che nel nostro compito è previsto l'arrivare un giorno a sederci sul bordo del nido e vedere i nostri allievi volare via veloci e sicuri: sarà un giorno difficile, ci verrà un nodo alla gola, ma sarà ciò che la nostra RESPONSABILITA' ci porterà a fare." Paolo Crepet

Da qui è nata l'idea del mio blog e le domande messe nel titolo che qui ripropongo non per essere ripetitiva, ma per aprire la discussione...o meglio la riflessione...

Ogni giorno noi insegnanti siamo chiamati a una maggiore responsabilità verso i nostri ragazzi che si aprono al futuro,ma quanto siamo educatori e quanto insegnanti? Le nostre scelte quanto influiscono sul loro futuro? Questo blog vuole essere punto di riflessione, perchè non veniamo presi solo dalle scadenze degli scrutini, e dallo svolgere il programma, dai voti e dalle prove d'esame...c'è ben altro...

Comments:
non era molto visibile. comunque alla fine l'ho trovato. prova a renderlo più visibile questo link.

ATTENZIONE. Nella parte sottostante la tua "firma" c'e una zona linkabile senza nessun oggetto visualizzato, e porta ad una pagina per realizzare blog. Non è molto corretto.
Nazario
 
...oh finalmente un commento...ero un po' sconsolata perchè ho visto che nei blog dei miei colleghi la discussione partiva mentre nel mio fa un po fatica...ma penso sia solo l'effetto domenica! Tiziano sono di spalle perchè guardo oltre...mi sembrava attinente al tema (è stata un'impresa inserirla)...Grazie Tiziano per il tuo commento...Ora aspetto i miei colleghi...Buonaserata
 
Hai ragione Tiziano,l'autonomia è una parola difficile da concretizzare, ma ciò nonostante deve far parte di un progetto educativo...
mi piace l'immagine data da un episodio raccontata da Paolo Crepet in "noi, voi"... "Mentre esco per una conferenza una signora in bicicletta, bionda ed elegante, mi sfila accanto. Pochi metri dietro di lei pedala una bambina bionda, presubilmente la figlia. La signora di tanto in tanto si gira per assicurarsi che la piccola la stia seguendo: lo fa tranquillamente, senza affanno. Rimango a guardarle fino a che scompaiono tra le strade e la gente. Ho pensato che quella mamma-inconsapevolmente, come capita ai veri maestri- fosse una brava educatrice. Inconsciamente, appunto, quella donna aveva compiuto alcuni semplici gesti stategici." Anche noi insegnanti dobbiamo cercare di non voler a tutti costi che i ragazzi pedalano davanti a noi per poterli controllare in ogni momento, opprimendoli con interminate correzioni, aumentando la loro disistima producendo solo insicurezza...bisogna permettere che essi sbagliano, facciano le loro esperienze, ma essere lì quando hanno bisogno di consigli per recuperare all'errore insieme... vegliare su di loro, ma lasciarli alle loro responsabilità per far capire a loro che ogni azione comporta una conseguenza...
 
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